Agenda del sindaco “aperta”: i cittadini devono sapere a cosa sta lavorando chi governa la città.
Occorre restituire agli organi istituzionali il loro ruolo, così che il Consiglio Comunale torni a svolgere le funzioni di indirizzo e di controllo e crei il necessario collegamento tra cittadini Sindaco e Giunta. La macchina comunale dovrà dotarsi di sistemi di gestione ispirati alla qualità: il cittadino dovrà poter seguire il percorso di ogni procedimento e di ogni pratica che lo riguarda. Al fine di misurare l’efficacia e l’efficienza di ogni azione dell’amministrazione e con lo scopo di rendere trasparente e verificabile quanto fatto, occorrerà rendere partecipi i cittadini tramite la creazione di un bilancio partecipato e l’elaborazione di un bilancio sociale volto a mettere in evidenza gli obiettivi raggiunti. Il cittadino è il migliore conoscitore della città in cui vive; si rende dunque necessario coinvolgerlo attivamente nelle scelte urbanistiche. Dobbiamo creare uno strumento snello che in ossequio a quanto disposto del Decreto Crescita 2.0 che attivi le partnership pubblico-private per partecipare ai bandi di finanziamento europei, nazionali e regionali e che si occupi di crowdfunding e di ricerca di sponsors per finanziare progetti ed interventi in tutti i settori della pubblica amministrazione.Un aspetto non propriamente legato alla gestione della cosa pubblica ma che rappresenta una risorsa importante e spesso sostitutiva della presenza del pubblico è rappresentata dalle associazioni. Sia che si tratti di interessarsi all’ambito culturale, sociale, sanitario o sportivo le oltre 50 associazioni riconosciute sono una risorsa fondamentale per il nostro territorio. La libertà di associazione, diritto fondamentale di rilievo costituzionale, è e deve essere sempre più centrale nella vita del nostro paese e quindi anche della città di Fiesole. Compito della futura amministrazione sarà quello di incoraggiare e supportare la loro azione perché sempre più le associazioni riescano ad offrire ai cittadini servizi che le istituzioni, talvolta per scarsità di mezzi, altre volte per mancanza di strumenti o di personale, non riescono a garantire.